L’azienda familiare di Verla di Giovo (Trentino) ha lanciato sul mercato per le feste natalizie la nuova bolla da uve chardonnay e pinot nero, oltre 30 mesi sui lieviti.
Fiocco rosa in casa Villa Corniole. L’azienda familiare trentina di Verla di Giovo, nel cuore della Valle di Cembra – guidata da Onorio Pellegrini e Maddalena Nardin insieme alle figlie Sara, Linda e Sabina – ha infatti presentato per le feste il nuovo Trentodoc Salísa Rosé Extra Brut.
Metodo classico millesimato da uve chardonnay e pinot nero, la nuova referenza nasce da pressatura soffice, fermentazione a basse temperature e una breve sosta in serbatoi di acciaio con successivo imbottigliamento per presa di spuma e maturazione di oltre 30 mesi sui lieviti.
“Siamo molto felici dell’entusiasmo con cui il mercato ha recepito la nostra novità – dice Maddalena Nardin – e siamo certi che sarà apprezzata anche la nuova formulazione, in uscita il prossimo anno. Vista l’ottima evoluzione del pinot nero utilizzato per questo prodotto, abbiamo infatti deciso di imbottigliare le prossime annate con il 100% con questo uvaggio”.
Il nuovo Rosè Villa Corniole completa la gamma Trento Doc della linea Salísa, già composta da un Brut e uno Zero a base chardonnay, di cui ad oggi l’azienda commercializza 15mila bottiglie con un trend in crescita. Sono sicuramente tra i vini più rappresentativi dell’azienda, che ha ottenuto anche riconoscimenti all’ultima edizione dello Champagne & Sparkling Wine World Championship di Londra.
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Salísa, Trentodoc Rosé Extra Brut
Uvaggio: pinot nero 80%, chardonnay 20%
Vinificazione: pressatura soffice, fermentazione in acciaio, oltre 30 mesi sui lieviti
Rosa lieve nel calice, che accoglie un perlage fine e garbato, sprigiona aromi di crosta di pane, cipria e melograno. La bolla delicata e il sorso secco esaltano la freschezza, con sentori delicati di frutti rossi e rimandi di tè, per chiudere tra toni salini, con una appena percettibile spolverata tannica.