L’esperimento provato con l’impianto installato nel 2018 a copertura parziale dei vigneti di Pierre Escudié a Tresserre, nei Pirenei Orientali.
Il fotovoltaico può diventare una delle nuove frontiere nella produzione del vino? La risposta è ancora prematura, ma ha provato a capirlo il viticoltore Pierre Escudié che nel 2018, nella sua tenuta di Tresserre, nella zona dei Pirenei Orientali in Francia, ha piantato 4,5 ettari di grenache blanc, chardonnay e marselan sotto la copertura di un impianto fotovoltaico installato dall’azienda Sun’Agri. Altri tre ettari con gli stessi vitigni sono invece stati piantati liberi, alla luce del sole. Le uve poi sono state fatte maturare, raccolte e lavorate con identiche procedure.
Come racconta Vitisphere, le prime bottiglie di grenache blanc prodotte con entrambi i tipi di coltivazione sono state portate lo scorso novembre alla fiera Dionysud di Béziers, nel sud della Francia. Ai partecipanti è stato chiesto di indovinare quale vino provenisse dalle viti sotto i pannelli solari e quale no e, sorpresa, quasi tutti gli avventori non hanno saputo cogliere differenze sostanziali.
Sebbene il 2021 sia stato più piovoso del 2022, le uve delle viti protette durante i periodi di forte soleggiamento hanno perso meno acidità e presentavano livelli di zucchero e composti fenolici inferiori, dimostrando come questa tecnica possa essere presa in considerazione per il futuro. Sun’Agri, infatti, sta già lavorando a una ventina di installazioni di tende fotovoltaiche nelle regioni vinicole del Mediterraneo.