Il teorema toscano nelle tre anime di Arillo in Terrabianca

di Lucia Immacolata Migliaccio

Approfondimento in degustazione di etichette e annate diverse dalle tre tenute di Arillo in Terrabianca.

Il triangolo creato dall’unione dei vertici di Tenuta Terrabianca nel Chianti Classico, Tenuta Il Tesoro in Maremma e Tenuta Colle Brezza in Val d’Orcia, racchiude le tre anime di Arillo in Terrabianca e tre delle denominazioni della Toscana del vino: il consolidato Chianti Classico Docg, la Doc Maremma e l’Igt Toscana.

Facile scoprire, mediante un’approfondita degustazione che queste realtà, rappresentanti territori diversi, sono accumunate da uno spirito gestionale illuminato e sostenibile, in un naturale accordo tra l’ambiente e il capitale umano.

Lo scrupoloso lavoro in vigna, volto all’ottenimento di un’ampia e diversificata gamma di vini di qualità, senza compromettere il carattere territoriale, e l’impegno a favore un grande rispetto per l’ambiente sono gli elementi significativi su cui si basa la volontà della famiglia italo-svizzera Burkard di trasmettere al mondo le espressioni di un grande territorio.

Arillo in Terrabianca è un sogno rimasto nel cassetto per tanto tempo ma che dal 2019, poco alla volta, è diventato realtà. Nasce dall’esigenza di ritrovare le mie origini: sono italiana di nascita e i miei nonni, modenesi, erano contadini. Ricordo che facevano il Lambrusco e io lo chiamavo il ‘vino con le bollicine’: da qui ha inizio il mio impulso amoroso verso il vino, la terra e il suo rispetto. Nel tempo ho così convinto mio marito e i miei figli a intraprendere questo percorso che profuma di Toscana”, spiega Adriana Burkard. “L’obiettivo è quello di produrre in ognuna delle tre realtà vini con una forte identità e spiccata impronta territoriale mediante un’agricoltura biologica e minimalista, cioè a basso impatto, con vitigni autoctoni che sono la migliore espressione di questi territori”.

TRE TENUTE, TRE LINEE DI VINO
In ogni tenuta, le uve sono raccolte a mano e selezionate acino per acino mentre in cantina si utilizzano tecniche d’avanguardia attraverso le fermentazioni sia in acciaio che in legno a seconda del vino, così come le maturazioni.

L’accurata scelta della tipologia del legno, sapientemente dosato, non compromette la spontaneità di ogni singolo vino, facendo esprimere e prevalere il territorio di appartenenza in ogni sorso.

Da questo lungo lavoro nascono tre linee differenti di vino: i Chianti Classico, gli Iconici e la linea Bevo, dove la prima vede vini relegati alla tradizione, la seconda presenta una linea più austera e complessa, mentre la terza idealizza vini d’impronta più moderna e di gradevolissima beva. In tutti casi è il terroir che parla in prima persona.

NOTE DI DEGUSTAZIONE
Bevobianco, Toscana bianco IGT 2020
Uvaggio: 80% chardonnay, 20% viognier
Vinificazione: in acciaio a temperatura controllata
Affinamento: 5 mesi in acciaio sulle proprie fecce

Abbiamo scelto queste due varietà perché riusciamo ad avere un vino molto espressivo con un corpo importante e usciamo molto tardi sul mercato perché l’acidità delle uve ce lo consente”, spiega Vieri Vannoni, enologo dell’azienda.
Paglierino luminoso con riflessi ancora verdolini. Sono le note floreali e catturare per prime l’olfatto le quali lasciano poi spazio a un mix di erbe aromatiche: rosmarino, maggiorana e salvia. L’assaggio mette in risalto una vibrante e salivante vena acida e una sapidità quasi marina che rende la beva gradevolmente fresca.

Bevorosa, Maremma sangiovese rosato DOC (campione da vasca) 2022
Uvaggio: 100% sangiovese
Vinificazione: in acciaio a temperatura controllata
Affinamento: 5 mesi in acciaio sulle proprie fecce

Da una singola vigna, individuata in una zona un po’ più bassa della tenuta, è ottenuto il rosato. Il colore non è limpido in quanto campione di vasca. L’incipit è immediato su piccoli frutti di bosco croccanti. Il sorso è fresco e gioca su rimandi a ribes e fragoline, in ottima corrispondenza gusto olfattiva.

Sacello, Chianti Classico DOCG 2020
Uvaggio: 100% sangiovese
Vinificazione: in serbatoi d’acciaio a temperatura controllata. Macerazione post fermentativa sulle bucce per 7-10 giorni
Affinamento: 6/8 mesi di affinamento in vasche d’acciaio

Dal 2019, ovvero dalla nostra prima vendemmia, abbiamo deciso di portare nel bicchiere quel che avvertivamo durante la fermentazione. C’è poco da dire perché è un vino che viene lasciato a quello che ci dà la natura. Il nome invece, dal latino sacellum, significa piccolo tempio, dedicato alla cappellina che domina la proprietà” spiega Vannoni.
Rubino di media trasparenza, succosi sentori di frutta, ciliegia, prugna disegnano un quadro olfattivo completato da spunti floreali di violetta e iris. Al gusto convince per la pienezza dell’estratto e coerenza gusto-olfattiva.

Poggio Croce, Chianti Classico Riserva Docg 2019
Uvaggio: 100% sangiovese
Vinificazione: in serbatoi d’acciaio a temperatura controllata. Macerazione post fermentativa sulle bucce per 7-10 giorni
Affinamento: 12 mesi di affinamento in botte grande

La prima etichetta della tenuta di presenta di colore rosso rubino, di media trasparenza. Sprigiona sentori di melograno, arancia rossa cui seguono tamarindo, ginepro, humus. E’ vibrante al palato, vicino all’equilibrio. La progressione gustativa è guidata da tannini setosi col determinante contributo della freschezza.

Croce, Chianti Classico Riserva Docg 2016
Uvaggio: 100% sangiovese
Vinificazione: in acciaio con macerazione sulle bucce per 7-10 giorni
Affinamento: 15 mesi in botti di rovere francese e sloveno, 6 mesi in bottiglia

È un vino della precedente proprietà: il confronto per mettere in evidenza il differente percorso che abbiamo deciso di intraprendere. Non sappiamo della vinificazione ma sicuramente ha seguito un affinamento in barrique di rovere francese” afferma l’enologo.
Rosso rubino concentrato e compatto, all’olfatto sono protagoniste sensazioni di spezie dolci, cannella, vaniglia. Sviluppa lentamente lievi sentori balsamici. Tannini ancora vigorosi e finale amarognolo.

Terrabianca, Chianti Classico Docg Gran selezione 2019
Uvaggio: 100% sangiovese
Vinificazione: in acciaio
Affinamento: 20 mesi di tonneau di rovere francese

È una singola vigna, un clone diverso dagli altri sangiovese, che ha una marcia in più, caratterizzato da maturazione tardiva e acidità molto alta”, spiega Vannoni.
Leggero granato, media trasparenza. Il ventaglio odoroso è disposto su note ematiche e ferrose, con accenni speziati, foglia di alloro, cardamomo, china. Chiude con un accenno di tabacco. Al palato Al palato, l’avvolgenza alcolica è bilanciata da un tannino che si manifesta come protagonista per un futuro evolutivo.

Bevorosso, Toscana Igt 2019
Uvaggio: 65% sangiovese, 35% cabernet sauvignon
Vinificazione: le uve di sangiovese sono fermentate insieme alle bucce di Cabernet sauvignon delle vigne più vecchie di Radda in Chianti. Fermentazione a temperatura controllata (inferiore a 25°C). Svinato appena terminata la fermentazione alcolica
Affinamento: 9 mesi di affinamento in vasche di acciaio, sulle proprie fecce fini

Rubino intenso, i profumi ricordano la prugna, il mirtillo, il ribes. Seguono note balsamiche e mentolate, cenni di liquirizia e cacao. Al palato esibisce ottime correlazioni gusto-olfattive. Il tannino, ben estratto è ancora in evoluzione.

Campaccio, Toscana Igt 2019
Uvaggio: 70% sangiovese, 20% cabernet sauvignon, 10% merlot
Vinificazione: in acciaio a temperatura controllata. Macerazione controllata, post-fermentazione sulle bucce per circa 7/10 giorni.

Affinamento: 12 mesi in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio per il sangiovese; di primo e secondo passaggio per il cabernet sauvignon e il merlot.

È il vino iconico di Terrabianca dal 1988, anno della sua fondazione e noi, con l’acquisto della Tenuta, abbiamo deciso di mantenere il nome e l’uvaggio di questa etichetta” spiega Adriana Burkard
Rubino fitto, elargisce aromi di frutti a bacca nera, alloro, cacao, menta. Si aggiungono richiami fumè. Grande linearità al palato, il sorso è pieno, articolato su di una trama tannica in evoluzione. La sapidità determina uno sviluppo gustativo dinamico che punta dritto verso un lunga conclusione di viola.

Campaccio, Toscana Igt 2006 (precedente proprietà)
Uvaggio: sangiovese 70%, cabernet sauvignon 30%
Vinificazione: in acciaio con macerazione sulle bucce per circa 7/10 giorni.
Affinamento: di un anno in barrique nuove il cabernet sauvignon, e di ¾ passaggio il sangiovese

Ci sono differenze nel taglio rispetto gli altri Campaccio perché solo successivamente si è introdotto il merlot”, spiega Vannoni.
Granato concentrato, l’olfatto è intenso e complesso, caratterizzato da sentori di sottobosco, oliva, mallo di noce, salamoia, fungo. Racconta poi la sua maturazione con china, sigaro e cioccolato fondente. Il sorso è voluminoso, sostenuto da tannini possenti. Chiusura lunga e speziata.

Campaccio Collezione, Toscana Igt 2019
Uvaggio: 40% sangiovese, 30% cabernet sauvignon, 30% merlot
Vinificazione: in acciaio a temperatura controllata. Macerazione controllata, post-fermentazione sulle bucce per circa 7/10 giorni.
Affinamento: invecchiato in vasche d’acciaio su fecce fini, quindi in botti di rovere francese di primo e secondo riempimento per 24 mesi, seguito da 12 mesi in bottiglia.

Rubino intenso e vivo, anticipa un bouquet ampio ed espressivo. Profumi raffinati di piccoli frutti rossi in confettura e ribes nero aprono la strada ad essenze di macchia mediterranea, tamarindo, eucalipto. Il sorso rivela immediatamente una struttura signorile, caratterizzata dalla perfetta sinergia tra la viva freschezza e il tannino ancora in evoluzione. Finale di frutta e china.

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