La famiglia Balbiano lascia la conduzione dello storico vigneto di Casa Savoia, simbolo della Freisa di Chieri e della Urban Vineyards Association.
Dopo oltre quindici anni la conduzione della storica Vigna della Regina di Torino passa di mano. A occuparsene, almeno per i prossimi cinque anni, non sarà più la famiglia Balbiano, bensì la società Agricola Orsolina di Moncalvo, che si è aggiudicata il bando di gara promosso dalla Direzione Regionale Musei Piemonte, cui è affidata la gestione di quello che è un bene demaniale. Forte di un’offerta di 24mila euro, la società che fa capo a Michele Denegri, proprietario del ristorante Del Cambio e della DiaSorin, ha superato la concorrenza della società agricola Luca Ferraris, nota per il suo felice lavoro di rilancio del Ruchè di Castagnole Monferrato, e della società agricola Amistà di Michele Marsiaj.
A far rumore è stata però l’assenza alla gara degli attuali conduttori, cui si deve il passaggio nel 2011 del vino ivi prodotto a Freisa di Chieri Doc Superiore e, più complessivamente, la trasformazione del vigneto stesso in un punto di riferimento turistico e culturale della città di Torino. “Il bando – spiegano Francesco e Luca Balbiano – purtroppo, non ha tenuto conto in alcun modo di valori per noi fondamentali come il vitigno, il territorio, la tradizione e il merito. Valori che sono stati il fulcro del nostro lavoro in tutti questi anni. L’unico criterio di cui si è tenuto conto per l’assegnazione è stato quello economico, relegando a un aspetto puramente commerciale quello che per noi è stata prima di tutto passione. Abbiamo quindi deciso di fare un passo indietro e lasciare spazio a realtà che hanno le disponibilità economiche per poter prendere parte ad un’asta al rialzo”.
Nell’augurare i migliori successi al futuro concessionario, i Balbiano rivolgono poi un pensiero alla Urban Vineyards Association – qui il nostro speciale – che proprio all’ombra della Mole ha trovato i suoi natali, auspicandosi che “il nuovo concessionario non perda l’occasione di presentare la richiesta di adesione all’associazione, onde evitare che la Vigna della Regina, e più in generale la città di Torino, sia esclusa da un progetto che l’ha resa protagonista. Teniamo particolarmente, infine, a ringraziare tutte le persone che in questi anni ci sono state vicine, ci hanno aiutato, sostenuto e accompagnato in questo lungo viaggio, permettendo alla Vigna della Regina di diventare un simbolo e un’ispirazione per tutti coloro che sono abbastanza coraggiosi da credere nei propri sogni”.