Crescono le esportazioni (con Stati Uniti, Germania e Canada in testa) con +7%, ma sul mercato nazionale calano i consumi (-10,6% in volume) per la flessione della gdo. Vola l’enoturismo.
Numeri da record per il vino made in Tuscany nel 2022, con l’export sugli scudi. Secondo le stime Ismea – presentate in occasione di PrimAnteprima, la manifestazione che apre ufficialmente la Settimana delle Anteprime di Toscana – gli incassi riferibili alle esportazioni delle Dop toscane parlano di oltre 690 milioni di euro (+7%), anche a fronte di una flessione in termini di volume (-3%), in linea con le altre Dop nazionali.
I dati di Ismea sono stati presentati oggi alla stampa nazionale e internazionale in occasione di PrimAnteprima, la manifestazione che apre ufficialmente la Settimana delle Anteprime di Toscana, in occasione della quale i principali Consorzi vitivinicoli presentano le nuove annate.
USA, GERMANIA, CANADA. MA CRESCE LA FRANCIA
Andando nel dettaglio del report Ismea, la domanda di vini Dop toscani si concentra soprattutto nei paesi extra Ue (67% e 72% rispettivamente in volume e in valore), con una forte concentrazione in tre direzioni: il 57% delle consegne viene effettuato in USA, Germania e Canada, con gli Stati Uniti che da soli rappresentano il 34% in volume e il 38% in valore.
All’interno dei confini comunitari, la riduzione della domanda di vini Dop toscani è stata pari al 3,7% con una lieve riduzione anche dei corrispettivi monetari. Mentre la richiesta oltreoceano cresce del 17% in valore, la domanda tedesca è scesa sia in volume che in valore, così come quella del Regno Unito. Cresce del 10% il valore dell’export in Canada, a parità di volumi, mentre nel Vecchio Continente le migliori speranze arrivano – a sorpresa – dai cugini d’Oltralpe: la Francia fa segnare un +31% in termini di valore. Sulle luci dell’anno appena concluso, però, pesano le ombre delle incertezze dei mercati a livello globale e gli aumenti dei costi.
DOMANDA INTERNA IN FLESSIONE
Qualche preoccupazione in più arriva dalla domanda interna: nell’ambito di un complessivo calo degli acquisti in grande distribuzione, il vino made in Tuscany non fa eccezione. Nel 2022 le Dop toscane hanno registrato una riduzione del 10,6% in termini di volume, a fronte di un calo di circa il 6% per il comparto vino nel complesso.
In termini di spesa, i vini Igt toscani mostrano invece per il secondo anno consecutivo una dinamica positiva con un +2,8% dopo il +3,5% dello scorso anno.
La nota negativa arriva dal fatto che gli attuali volumi acquistati sono inferiori al periodo pre-pandemia.
OLTRE 12MILA AZIENDE PER 60MILA ETTARI VITATI
La più recente, fotografia della vitivinicoltura toscana ci dice che le oltre 12.457 aziende vitivinicole della regione coltivano poco più di 60 mila ettari a vite con una media di quasi 5 ettari ciascuna, con una produzione che nell’ultima campagna ha raggiunto i di 2,3 milioni di ettolitri di vino, in crescita del 12% circa rispetto alla campagna precedente, in un contesto di una stimata sostanziale stabilità a livello nazionale. Siccità e alte temperature, pur creando non pochi problemi, non hanno impedito alla produzione regionale di tornare sopra la media degli ultimi anni calcolata a 2,17 milioni di ettolitri.
VIGNE PIU’ REDDITIZIE E BIO
Il 2022 ha segnato un sostanziale aumento del ricavo medio in vigna, arrivato oltre i 7mila euro ad ettaro, grazie a una positiva combinazione di aumento dei prezzi delle uve e delle rese rispetto ad uno scarso 2021.
Nel mercato del vino sono stati soprattutto Chianti e Morellino a mostrare aumenti sopra la media nazionale, mentre gli altri grandi rossi sono cresciti ma a ritmi minori. Anche l’Igt Toscana nel 2022 ha visto crescere i listini del 20% su base annua a fronte di una crescita a livello nazionale appena del 3%. Negli ultimi anni è cresciuta anche la superficie vitata biologica (nel 2021 erano oltre 25mila gli ettari in bio).
LA SPINTA DELL’ENOTURISMO
Secondo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano di cui è autrice Roberta Garibaldi, la Toscana è pioniera sui temi dell’enoturismo ed è oggi la seconda regione più visitata dai turisti italiani che si muovono con food e wine.
La conferma dell’apprezzamento della Toscana come terra di enoturismo, driver di viaggio insieme all’ineguagliabile mix di arte, cultura, natura e artigianato, arriva anche dagli insights di Visittuscany.com, il sito ufficiale della destinazione Toscana. Nel corso del 2022, infatti, i contenuti a tema enoturismo sono stati visti per più di 180mila volte, con una media di circa 500 visite al giorno, da un totale di quasi 160mila utenti. Il pubblico più interessato è italiano (+16% rispetto al 2021), seguito da americani (+124%), tedeschi (+184%), spagnoli (+182%) e inglesi (+297%).
Tra i contenuti e le offerte più cliccate le proposte di visite e degustazioni in cantina, wine tasting tra le vigne e itinerari di relax con la vinoterapia.
UNA SETTIMANA DI ANTEPRIME
Chiusi BuyWine e PrimAnteprima, la settimana prosegue con un ricco calendario: domenica 12 febbraio Chianti Lovers & Rosso Morellino, lunedì 13 e martedì 14 febbraio Chianti Classico Collection, mercoledì 15 Anteprima Vino Nobile di Montepulciano, giovedì 16 febbraio Anteprima Vernaccia di San Gimignano, venerdì 17 febbraio Anteprima L’Altra Toscana (che riunisce Consorzio di Tutela dei Vini Carmignano, Consorzio Chianti Rufina, Consorzio Vini delle Colline Lucchesi, Consorzio Vini Cortona, Consorzio del Vino Orcia, Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, Consorzio Tutela Vini Montecucco, Consorzio di Tutela Vini D.O.P. Suvereto e Val di Cornia Wine, Consorzio di Tutela Vini Terre di Casole, Consorzio Vini Terre di Pisa, Consorzio Vino Toscana, Consorzio Vini DOC Valdarno di Sopra).