Il regno dei rosati della storica azienda toscana Marchesi Frescobaldi, tra avanguardia architettonica e di potenza cantina.
Dall’alto è praticamente invisibile, come un sottomarino sotto la superficie verde dei prati. Raggiungendola dall’ingresso principale, l’Ammiraglia mostra per prima l’estremità acuta della sua copertura, che punta verso i vigneti come la prua di una nave punta le onde. Una “Toscana verso il mare”, così Marchesi Frescobaldi definisce la sua cantina di Magliano (GR), disegnata dagli architetti Piero Sartogo e Nathalie Grenon per essere un ambiente moderno e funzionale, in grado di integrarsi alla perfezione con il paesaggio circostante – la campagna maremmana – pur chiamando il mare. Un obiettivo raggiunto. E il nome scelto per la tenuta non ha bisogno di tante spiegazioni.
UNA CORAZZATA SILENZIOSA
Sotto la prua dell’Ammiraglia si spalanca una struttura in legno dalle vetrate alte e slanciate, che accoglie gli spazi dedicati all’accoglienza. Un ristorante con cucina professionale– per il momento utilizzato soltanto per eventi e attività predefinite – e un elegante wine shop.
Da qui, basta spingersi poco più avanti, affacciarsi e scendere le scale, per capire che oltre l’ambiente di design, si è appena saliti a bordo di una vera e propria corazzata. Le cantine accolgono al proprio interno e sotto la copertura esterna – per il momento, ma senza escludere la possibilità di renderla in futuro uno spazio chiuso – una quantità di cisterne d’acciaio in grado di lavorare una capacità massima di 22mila quintali di uve. La tenuta è ampia: circa 170 ettari vitati, in prevalenza a syrah e vermentino. Non mancano boschi, terreni adibiti ad altre colture e all’allevamento di mucche di razza Angus e Hereford, per un totale di circa 450 ettari.
IL REGNO DEI ROSATI
La produzione dell’Ammiraglia è orientata sui vini della costa maremmana, con un particolare focus sui rosati. Da qui escono ogni anno circa 400mila bottiglie di Alìe, Toscana Igt Rosato da uve syrah e vermentino, fresco e beverino, che da quando è stato lanciato nel 2014 ha riscosso un successo tale da richiedere un raddoppio nella produzione quasi ogni anno, con ottimi risultati dal Nuovo Mondo all’Europa, soprattutto in Italia. “Quella dei rosé non è una moda – dice Claudio Ragusa, l’enologo alla guida della cantina – oramai il consumo a livello mondiale è sostenuto. Può accadere con l’Alìe che la prima volta lo si compri per il colore, ma poi ci se ne innamora e non lo si lascia più”. Ed è vero, perché in termini di bevibilità e versatilità il vino – vinificato soltanto in acciaio – gioca con grande destrezza.
Dopo una prima prova nel 2016, a partire dall’annata 2017 si è deciso di affiancargli un altro rosato, il cru Aurea Gran Rosé, su cui lavorare di affinamento in legno per ottenere un prodotto più complesso con una tiratura più limitata, per adesso sulle 10mila bottiglie l’anno. Ad arricchirlo, anche una piccola parte di vin de reserve di syrah dell’anno precedente, che gli dona corpo e finezza.
Oltre ai rosati, dalla tenuta arrivano anche il vermentino Massovivo Toscana Igt, Terre More Maremma Toscana Cabernet Doc, con cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot e syrah e il Pietraregia Morellino di Scansano Riserva Docg.
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Due rosati che provengono da vigneti in cui la vicinanza con il mare gioca un ruolo climatico importante sia per la maturazione delle uve che per il mantenimento di freschezze e aromi. Entrambi i vini sono frutto di varietà vermentino e syrah, vinificato solo in bianco senza contatto con le bucce. In particolare, Aurea nasce da vigne a un’altitudine di 150 metri s.l.m., su suoli argillosi ricchi di scheletro ed esposti a sud.
Alìe, Toscana Igt Rosato 2021
Uvaggio: syrah, vermentino
Vinificazione: pressatura dei grappoli interi in assenza di ossigeno con pressioni estremamente soffici, selezione dei mosti e successiva decantazione per non meno di 12 ore, per esaltare le caratteristiche aromatiche. Fermentazioni in acciaio a temperatura controllata inferiore a 19° C
Affinamento: maturazione di 3 mesi in acciaio sulle fecce fini e successivo riposo in bottiglia
Il calice appare di un rosa tenue e luminoso. Al naso accoglie con note di petali di rosa, accenni di pompelmo e pesca croccante. Il sorso esprime un buon corpo, carnosità e freschezze fruttate, sfumando verso un finale che chiama il timo. Un vino piacevole, facile da bere e da aprezzare sia come aperitivo che con un pasto leggero.
Aurea Gran Rosé, Toscana Igt Rosato 2020
Uvaggio: syrah, vermentino
Vinificazione: pressatura di grappoli interi selezionati, in assenza di ossigeno e con pressioni molto delicate, selezione dei mosti e successiva decantazione per non meno di 12 ore, per eliminare eventuali componenti vegetali meno eleganti. Fermentazione a temperatura controllata di 17°C in tonneau di rovere francese da 600 l, di media tostatura e per il 20% nuovi. Segue l’assemblaggio delle due varietà.
Affinamento: maturazione sulle fecce fini di fermentazione e, in un secondo momento, aggiunta di una piccola selezione di syrah vinificato in bianco della vendemmia precedente (Vin de Reserve), maturato in barrique per 20 mesi
Il vino si presenta nel calice di un colore rosa chiaro, verso l’oro. Il bouquet parla di sensazioni più dolci, composta di pesca, un tocco di miele, toni lattici che ricordano lo yogurt alla pesca, accenni boisé. Fresco al palato, in un primo momento appare molto affine ad Alìe, ma poi si amplia e si arrotonda in un sorso più polposo. La chiusura richiama sensazioni di erbe essiccate con accenni piccanti di zenzero. Un vino di maggiore complessità, che regala maggiore morbidezza e suadenza, da abbinare a piatti dal gusto più intenso.