Il presidente UIV Lamberto Frescobaldi plaude alla proposta del relatore De Castro che mantiene i prodotti enoici tra le IG agroalimentari. Entro il 2023 attesa approvazione della nuova normativa.
Il regolamento di riforma degli alimenti a Indicazione Geografica è a buon punto e dovrebbe arrivare all’approvazione entro il 2023. Lo ha annunciato l’eurodeputato Paolo De Castro, relatore del regolamento, secondo il quale sarà “una sorta di Testo unico sulla qualità, che va ad aggiornare un sistema che in Italia vale circa 20 miliardi di euro“.
Il nuovo impianto normativo “metterà ordine a un settore – ha aggiunto De Castro – che dagli anni Novanta ha visto aumentare notevolmente il numero dei prodotti con riconoscimento DOP, IGP e STG, rendendo necessario un aggiornamento e una semplificazione delle procedure“. E in questo quadro sarà integrato anche il vino.
Per questo interviene con un plauso alla scelta anche Unione Italiana Vini. “È importante che il vino europeo rientri nella riforma delle Indicazioni geografiche – dichiara il presidente UIV Lamberto Frescobaldi – Il nostro settore non può rimanere disancorato dalle politiche di qualità Ue, altrimenti si rischia un isolamento pericoloso proprio in un momento delicato in cui le insidie, non ultime quelle delle lobby salutiste, sono dietro l’angolo”.
“Concordiamo con le argomentazioni del relatore De Castro – aggiunge Frescobaldi – secondo il quale tenere fuori il vino sarebbe un pericolo prima di tutto perché questo avvalla politicamente le tesi di chi vuole il nostro comparto fuori dall’alveo del sistema di qualità delle Ig agroalimentari europee. Un rischio che il vino non può permettersi di correre, ancor più in vista della possibile riforma del regolamento sulla cosiddetta promozione orizzontale. Nella proposta di De Castro non vediamo pericoli rispetto a una perdita di specificità del vino e apprezziamo lo sforzo di trovare la giusta risposta ad alcune perplessità che avevamo espresso sulla proposta della Commissione, come il ruolo di Euipo e nuove restrizioni nei disciplinari di produzione”.