Supera la soglia dei 75,6 milioni di euro l’export di vino targato Marche. Il presidente Bernetti: “crescono propensione all’export e segmento premium”.
Supera la soglia dei 75,6 milioni di euro l’export di vino marchigiano, che chiude il 2022 con valori in crescita del 25,9% sulla performance del 2021. E dopo la presenza al Prowein con una solida rappresentanza, il superconsorzio Istituto Marchigiano Tutela vini si presenta a Vinitaly con un nuovo stand e programmi ambiziosi.
Leggendo i dati, “registriamo un dinamismo crescente sui mercati internazionali – commenta il presidente IMT Michele Bernetti – con risultati oltre la media nazionale (+9,8%) che premiano non solo l’impegno delle aziende, ma anche lo sforzo di regia nel mettere a sistema la promozione a livello consortile e regionale, puntando sulla qualità. L’aumento in valore dell’export, non direttamente proporzionale ai trend dell’imbottigliato 2022, è dovuto a una serie di fattori: da una parte l’indubbia accelerazione sul terreno internazionale delle nostre imprese, dall’altra l’aumento forzato dei listini dovuto all’escalation dei costi di produzione, ma soprattutto è evidente l’impatto della crescita del segmento premium, a partire dai Verdicchio Superiore e Riserva”.

il presidente IMT Michele Bernetti (Umani Ronchi)
TRAINO USA, IN EUROPA VINCE LA GERMANIA
Secondo i dati Istat, la Germania rappresenta la seconda destinazione per l’export Marche , con vendite in aumento del 9% sui valori 2021. Circa 2 bottiglie marchigiane su 10 destinate ai consumatori Ue vengono stappate tra i confini tedeschi: una quota di mercato importante, ma ancora distante da quella statunitense, che con esportazioni per oltre 19,3 milioni di euro vale il 23,6% dell’intero export enologico regionale.
Sono proprio gli USA a registrare l’incremento più significativo, pari a +83,1%, seguiti da Giappone (+53,8%) e Paesi Bassi (16,1%).