Il report annuale della piattaforma globale monitor sui fine wine svela il timore dei membri per una recessione e la necessità di maggiori scorte per soddisfare la domanda. Timida fiducia sull’andamento dei mercati.
Lo spettro di una recessione economica, la necessità di maggiori scorte per far fronte a una domanda crescente e la necessità di ricorrere a nuove tecnologie per gli scambi commerciali. Ma anche un cauto ottimismo per l’andamento dei marcati e per un ampliamento del bacino dei clienti.
Sono gli aspetti principali che emergono dall’indagine annuale sul mercato dei fine wine condotta da Liv-ex, la più grande piattaforma globale per il commercio di vini e vini premium.
L’indagine ha coinvolto oltre 625 membri di Liv-ex in tutto il mondo, dalle start-up ai commercianti storici e affermati.

un estratto dell’outlook 2023 di Liv-ex
ECONOMIA GLOBALE SFIDA PIÙ GRANDE
Oltre il 54% degli intervistati ritiene che l’economia globale sarà la più grande sfida di mercato nel 2023. Il 30% ha osservato che una recessione economica su larga scala, o recessioni regionali, avrebbero un impatto pesante sul mercato, mentre per il 20% costituisce motivo di preoccupazione la volatilità valutaria.
La seconda sfida più grande che il commercio mondiale di vino si aspetta sono i problemi logistici e della catena di approvvigionamento, come accaduto a seguito dei dazi introdotti nel Regno Unito o per il blocco delle importazioni dalla Cina.
Un altro punto, come osservato dal 12% del campione, riguarda la necessità di aumentare le scorte di prodotti per far fronte alla domanda crescente. In cima alla lista dei vini più richiesti, secondo il 40% degli intervistati, il Borgogna e lo Champagne (soprattutto i millesimati) seguiti da Bordeaux, e, in misura minore, da vini toscani e californiani.
MODELLI DI ACQUISTO INVARIATI (O QUASI)
Il 14,5% ha affermato che i modelli di acquisto dei propri clienti sono rimasti gli stessi. Tuttavia, il 10% ha sottolineato che gli acquirenti sono diventati più selettivi. Altri hanno indicato invece che spendono in media di più, con una attenzione maggiore alla qualità piuttosto che alla quantità.
E a proposito di clienti, se il 48% ha dichiarato che la propria base di aficionados è rimasta la stessa, il 37% ha riportato un aumento di nuovi acquirenti, soprattutto da Asia ed Europa.
PREZZI DEL VINO IN AUMENTO NEL 2023
Il 60% degli intervistati ha previsto che l’indice Liv-ex Fine Wine 100 (che rappresenta il movimento dei prezzi di 100 dei vini pregiati più ricercati sul mercato secondario) aumenterà nel 2023. L’intervistato più ottimista prevede guadagni del 45%; il più pessimista un calo del 28%.
Molti sono sicuri che i vini bianchi della Borgogna avranno un anno di successo, mentre solo il 7% prevede una ripresa per il Bordeaux. I più ottimisti vedono un crescente interesse anche per il Piemonte (Barolo su tutti) e per i vini californiani, mentre c’è chi osserva la progressione di acquirenti di vini pregiati provenienti da paesi come Giappone, Taiwan, Singapore e Corea del Sud.
NUOVE TECNOLOGIE PER UN NUOVO MERCATO
Mentre alcuni degli intervistati sono certi che l’industria vinicola non sia pronta per la tecnologia blockchain (meccanismo di database avanzato che permette la condivisione trasparente di informazioni all’interno di una rete aziendale), la maggior parte suggerisce che invece la tecnologia continuerà a modificare il modo in cui viene scambiato il vino. I clienti richiederebbero infatti più trasparenza, più liquidità e tempi di transazione più rapidi, con la propensione per operazioni integralmente online.