Fausto Maculan, enologo da 50 anni, gioca la carta Piwi

di Gian Omar Bison

Tra i protagonisti negli anni Ottanta della rivoluzione qualitativa del sistema vitivinicolo italiano, enologo da 50 anni, Fausto Maculan con le figlie Angela e Maria Vittoria oggi si proietta al futuro con i vitigni resistenti Piwi e con Volpara, l’ultimo nato da uva vespaiola.

Classe 1950, imprenditore visionario e artefice della svolta in chiave qualitativa dell’azienda vitivinicola, tanto da entrare tra i protagonisti della rinascita dell’enologia italiana negli anni Ottanta, Fausto Maculan festeggia nel 2023 i 50 anni di carriera, all’insegna dei traguardi raggiunti e di quelli a venire.

Sin da giovanissimo coesistono in Maculan l’amore per gli studi classici e un’indole da salesman che lo portano, già tredicenne, a fare visita ai clienti accompagnato da un autista. L’anno successivo viene indirizzato dal padre Giovanni, fondatore dell’attuale cantina, alla scuola di Enologia di Conegliano Veneto in cui si diploma nel 1970. Dopo il servizio militare torna a Breganze e nel 1973 prende in mano la direzione viticola, produttiva e commerciale dell’azienda di famiglia. Qui inizia una personale rivoluzione che nel tempo diventerà parte del suo patrimonio di esperienza e consapevolezza fatto di viaggi, assaggi e incontri chiave con grandi figure internazionali.

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la festa per i 50 anni da enologo di Fausto Maculan

STUDIO E MODELLI INTERNAZIONALI
L’obiettivo primario della mia carriera è stato e continua ad essere capire come mettere in bottiglia il massimo della qualità – spiega Fausto MaculanTra gli anni ’70 e ’80 le mie idee erano piuttosto vaghe, per questo ho iniziato a sezionare ed esplorare in profondità i singoli elementi che poi, riuniti in un disegno armonico d’insieme, creano il vino. Ho iniziato studiando i terreni, le esposizioni, i sesti d’impianto, le concimazioni. Ho proseguito con le varietà, i rapporti tra cloni e portainnesti, le rese per ettaro e per ceppo. Mi sono quindi concentrato sull’altezza del frutto, la scelta dei germogli e dei grappoli migliori, i tempi e le modalità di vendemmia, seguendo con la stessa precisione le attività di cantina. Per queste preziose conoscenze devo ringraziare i viaggi, i corsi, gli studi, le conferenze, le frequentazioni universitarie, gli innumerevoli assaggi e gli incontri con professionisti di altissima caratura, come l’enologo californiano Andrè Tchelistceff e Paul Pontallier, enologo di Chateau Margaux i quali, insieme ad altri maestri del mondo del vino, mi hanno permesso di dare la giusta svolta qualitativa alla nostra azienda”.

Nel 1977 presenta la prima annata di Fratta, vino destinato a diventare uno degli emblemi dell’azienda, frutto della personale e territoriale interpretazione dell’uvaggio bordolese. Pochi anni dopo Fausto parte per la prima trasferta oltreoceano che inaugurerà la presenza negli Stati Uniti dei vini Maculan. Grazie agli studi, ai numerosi viaggi di formazione in Francia e al successo ottenuto, nel 1990 l’imprenditore assume la carica di vicepresidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Breganze, ruolo che ricopre tutt’ora, e nel 2002 dà inizio, assieme ad altri vignaioli, alla Magnifica Fraglia del Torcolato.

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la cantina Maculan a Breganze

DA GUALTIERO MARCHESI AI PIWI
Con i suoi vini Fausto Maculan ha saputo conquistare i protagonisti del mondo gastronomico e della critica nazionale e internazionale. Ne sono testimonianza la lunga amicizia con Gualtiero Marchesi, il tête-à-tête con il Principe Ranieri di Monaco, la collaborazione con il Conte Paolo Marzotto e con tante altre figure importanti.

Resta un vero innovatore nel settore e un profondo conoscitore del proprio territorio, che ancora oggi non smette di studiare. Una passione trasmessa alle figlie Angela e Maria Vittoria, che dal 2007 condividono la gestione aziendale con il padre.

Sperimentatrici e innovatrici a loro volta, si raccontano nel progetto più recente rivolto ai PIWI che ha visto la messa a dimora nel 2017 di vitigni resistenti alle malattie fungine e che quest’anno si è concretizzato nella nuova referenza MaWi, blend di cabernet volos e merlot khorus. Il nuovo vino è nato nel 2020 dalla sinergia con il Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Padova, all’interno del progetto Passaporto Ambientale per i prodotti agroalimentari della Montagna Vicentina finalizzato a ridurre l’impronta ambientale dell’azienda.

APPUNTI DI DEGUSTAZIONE 
Percorrendo la “Degustazione del Cinquantesimo” – proposta da Fausto, Angela e Maria Vittoria Maculan – si attraversa una gamma rappresentativa dei vini e del percorso produttivo nei decenni dall’azienda di Breganze. Si evidenziano i risultati di uno studio profondo che Fausto ha sviluppato in decenni di viaggi e grandi incontri.

Da sottolineare il recente ingresso nella selezione del Volpara, la terza gamba del vespaiolo di casa che ha l’ambizione di proporsi come il bianco secco autoctono da uva vespaiola con struttura, potenza, beva e versatilità.

Volpara Vespaiolo – Breganze DOC – 2021
Il vigneto si trova in Val Volpara in località Branza di Breganze e poggia su colline tufacee e vulcaniche. È l’ultimo nato in azienda, esattamente nel 2018, con l’obiettivo di produrre un bianco più importante col vitigno autoctono principe di Breganze e ampliare così la categoria dove da anni troviamo il vespaiolo base e il Torcolato.
Uvaggio: 100% vespaiola
Vinificazione: uve appassite in fruttaio per 15 giorni, fermentazione e affinamento in acciaio per cinque mesi sui lieviti

Il vino ha un bel colore giallo paglierino e al naso è intenso e di buona complessità con sentori di frutta gialla e bianca, pera, albicocca, mela e fiori bianchi. Il sorso è secco, morbido, fresco. Complessivamente pieno e fine, abbastanza armonico ed equilibrato. Si abbina al più classico baccalà alla vicentina e in generale con preparazioni saporite di pesce e risotti.

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Ferrata Chartdonnay – Veneto IGT – 1996
Il vigneto è collocato nella zona chiamata Ferrata a Breganze e giace su un terreno tufaceo con una densita di 1000 piante ettaro. Il primo impianto è del 1985.
Uvaggio: 100% chardonnay
Vinificazione: macerazione a freddo per due giorni e pressatura soffice in iper-riduzione
Affinamento: fermentazione in barrique francesi nuove e sosta sui lieviti per cinque mesi. Successivamente dodici mesi in bottiglia

Si presenta giallo dorato con un leggero riflesso aranciato. Il naso è intenso e svettano aromi di burro, mandorla, vaniglia, frutta secca e disidratata. Il sapore è pieno, equilibrato, persistente, armonico, fine. È un vino da zuppe e minestre di pesce ma anche da carni bianche alla griglia.

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Prato di Canzio – Breganze DOC – 1987
Direttamente dalle colline vulcaniche e tufacee della DOC Breganze.
Uvaggio: 50% chardonnay, 30% vespaiola, 20% sauvignon
Vinificazione: le tre varietà vengono vinificate separatamente; sauvignon e vespaiolo fermentano in acciaio, lo chardonnay in barrique francesi parte nuove e parte usate
Affinamento: lo chardonnay è affinato in barrique per 5 mesi con i suoi lieviti mentre sauvignon e vespaiolo solo in acciaio. Le tre varietà vengono assemblate in primavera e poi riposano assieme per almeno un anno in bottiglia.

Il colore è giallo paglierino con riflessi verdolini. Il naso è complesso con sentori di frutta esotica, agrume, pompelmo, fior bianchi, spezia dolce, zafferano e pietra focaia. Al palato è morbido, avvolgente, sapido, equilibrato e fine. Persistente. Si accompagna a paste e risotti, pesce alla griglia e al forno, piatti vegetariani.

Maculan PRATO DI CANZIO

Crosara – Veneto IGT – 2010
Tra le località Ferrata e Santo Stefano, parliamo diun singolo vigneto piantato a 10000 viti per ettari nel 1994.
Uvaggio: 100% merlot
Vinificazione: leggera surmaturazione, fermentazione in acciaio con frequenti follature durante gli otto giorni di macerazione
Affinamento: per un anno in barrique nuove e successivamente in bottiglia per diciotto mesi.

Rosso rubino – purpureo, il naso è complesso e spazia dai piccoli frutti a bacca rossa e nera, prugna, spezie e cioccolato. In bocca è pieno, si ripropongono gli aromi di frutti di bosco. È secco e morbido con un tannino levigato. Si abbina a piatti di selvaggina, carne alla brace e brasati, formaggi di media e lunga stagionatura.

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Fratta – Veneto IGT – 2011
Il cabernet sauvignon proviene da un vigneto a 10000 viti per ettaro in zona Ferrata, mentre il merlot viene dal vigneto Branza in zona Fratta. Collinte tutte vulcaniche e tufacee. Vino iconico per Maculan.
Uvaggio: cabernet sauvignon e merlot con percentuale variabile dal 40 al 50% a seconda delle annate.
Vinificazione: fermentazione in acciaio con frequenti follature durante gli otto giorni di macerazione
Affinamento: 18 mesi in barrique 80% nuove e 20% di secondo passaggio.

Il colore è rosso rubino intenso e profondo. Il naso è complesso con aromi di frutti di bosco, mirtilli, lamponi, spezie e sentori di cacao e caffe, di cuoio e vaniglia. È secco, morbido, abbastanza fresco e lievemente e gradevolmente tannico. È un vino, fine, armonico, equilibrato di grande struttura e fattura. Elegante. Si accompagna a piatti di carni rosse e selvaggina come psezzatino di cervo o cinghiale, formaggi di lunga stagionatura.

Fratta – Veneto IGT – 2013
Il 2013 rivela ancora maggiori sfumature aromatiche aggiungendo al naso note balsamiche e in bocca si avverte piacevolmente succoso e polposo.

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Torcolato – Breganze DOC – 1980
Uvaggio:100% vespaiola
Vinificazione: appassimento in fruttaio per quattro mesi dell’uva
Affinamento: un anno in barrique per 1/3 nuove e 2/3 di secondo passaggio

Il colore è giallo dorato, brillante. Il naso è particolarmente complesso con note floreali, di vaniglia e leggermente affumicate, miele, dattero, albicocca e fico disidratati. È un vino morbido, dolce e di ottima struttura, equilibrato stante una freschezza adeguata. Si abbina a piccola pasticceria secca ma anche con formaggi di media e lunga stagionatura oppure erborinati.

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