Bianchini Rossetti: pane, amore e Falerno del Massico

di Lucia Immacolata Migliaccio

Tra vigneti e cantina dell’azienda Bianchini Rossetti emerge mistero del vino, il lungo e complesso cammino dalla terra alla bottiglia, con la mano dell’uomo come elemento padre, madre o maieuta.

In Italia ci sono terre del vino da tempo celebrate, orgogliose della loro fama internazionale. E ci sono terre del vino più lontane dai riflettori, dalle rotte dei grandi distretti vinicoli e dai radar dei più attenti. L’azienda vitivinicola Bianchini Rossetti di Tony Rossetti, a Casale di Carinola in Campania, rappresenta perfettamente uno di questi casi. Luogo illuminato, magistralmente dipinto dall’armoniosa quanto scevra mano della natura, rivela scorci che attraverso occhi distratti ed egocentrici appaiono imperituri, eterni, rassicuranti.

Il percorso per salire in vigna attraverso un canyon naturale nel tufo eroso dallo scorrere del tempo e l’intero paesaggio resta impresso nella mente di chiunque abbia la fortuna di vederlo: la suggestiva conformazione delle rocce, le vigne rigorose circondate da boschi e ulivi secolari, ricchi di storia e di passato, percorsi di acqua sonnacchiosi. Molteplici colori di una natura spettacolare e unica che tratteggiano vini tra i più complessi e caratteristici di tutto l’areale.

Ammirare tanta bellezza riempie gli occhi e accarezza l’anima: aleggia ovunque una sensazione di operosa serenità, si percepiscono profumi intensi e diversi, si resta colpiti e ammaliati da un luogo di campagna contornato da arte.

La produzione di vino rappresenta motivo di orgoglio, di prestigio e di gloria di questo territorio, perché qui la falanghina e l’aglianico danno vita agli eccellenti vini Falerno, la cui storia sconfina nel mondo dell’Olimpo, apprezzato in ogni dove e costantemente presente nei banchetti imperiali. Nettari che nascono dalla fusione di vari elementi: dalla composizione vulcanica del suolo che rende i terreni tufacei notevolmente drenanti, al clima mediterraneo, all’esposizione dei vigneti nord-sud e alla loro altitudine, nonché dal costante e assiduo lavoro dell’uomo, dalla sua passione, dal sacrificio, dal desiderio, dall’affezione e dal trasporto che si respirano nell’aria e si assaporano nel bicchiere.

Bianchini Rossetti

lavoro certosino nei vigneti di Bianchini Rossetti

BIANCHINI ROSSETTI, QUESTIONE DI FAMIGLIA

La vigna di 5 ettari è tra i 250-300 metri sul livello del mare, ma in un batter di ciglia ci si ritrova nel piccolo grande cuore del paese, a Casale di Carinola dove hanno sede l’azienda e la cantina Bianchini Rossetti. Varcando la soglia della tenuta del 1800 si respira l’atmosfera di un mondo fiabesco dove l’eleganza e il rigore si fondono in un gioiello unico, un luogo dove ogni singolo dettaglio è espressione di gusto e armonia.

La famiglia Bianchini – racconta il patron dell’azienda Tony Rossettiha iniziato la produzione vinicola all’inizio dell’Ottocento. In quell’epoca di grande crescita enoica decisero di costruire nel 1880 un “palazzo cantina” al centro del piccolo paese, sito nel cuore dell’Ager Falernus. La fusione tra le famiglie Bianchini e Rossetti ha creato, alla fine degli anni 90’, l’attuale azienda Bianchini Rossetti da me condotta con il supporto instancabile di mio zio Francesco Bianchini. La filosofia aziendale è stata sempre quella di produrre vini di qualità nella massima espressione nel rispetto territoriale in questa zona da millenni vocata e che per anni è rimasta dormiente”.

La storia è affascinante e rende il visitatore della cantina ancora più̀ avido di conoscenza e più̀ immedesimato in un mondo silenzioso e magico dal quale non si vorrebbe andare via. Così si scende percorrendo ripidi gradini scavati nel tufo e si ascolta il sibilo in cantina, si annusano le antiche pietre e le nuove botti, se ne vedono i colori cupi e ampi di tutte le sfumature di bianco e rosso.

la cantina dell'azienda Bianchini Rossetti

la cantina dell’azienda Bianchini Rossetti

È in questo luogo silenzioso che riposa il Falerno di Tony Rossetti, produttore da quattro generazioni di tre vini classici e di due cru di Falerno del Massico.

UN NUOVO STILE DI FALERNO

A partire dal 2000 questo produttore è riuscito a delineare un nuovo stile di fare il Falerno: alla costante ricerca dell’eleganza e longevità, anche dei bianchi sempre considerati di “breve esistenza”, ha rincorso la territorialità̀ dei profumi fini e profondamente minerali, le vellutate nuance di macchia mediterranea, le espressioni balsamiche che nel lungo periodo potessero rivelare la piacevole persistenza e l’infinita godibilità̀.

Da Bianchini Rossetti, ogni vino assume una simbologia più̀ profonda, legata alla passione infinita per il territorio, al religioso rispetto delle regole e delle tradizioni di famiglia.

APPUNTI DI DEGUSTAZIONE

Mille880 Bianco, Falerno del Massico Doc 2021
Uve: 100% falanghina
Vinificazione: criomacerazione pellicolare in pressa chiusa a temperatura controllata
Affinamento: in acciaio per 14/16 mesi e di bottiglia 3 mesi

Splendente paglierino con riflessi verdolini, profuma di ginestra, glicine, pesca bianca. Fresco al palato, si fa avvolgente nella progressione del sorso dimostrando la sua struttura per chiudere con un timbro minerale seguito da una lunga nota sapida.

Mille880 Bianco DD

Mille880 Rosato, Campania Igp 2022
Uve: 100% aglianico
Vinificazione: criomacerazione pellicolare in pressa chiusa a temperatura controllata
Affinamento: in acciaio per 10 mesi e di bottiglia 3 mesi

Rosa tenue acceso da bagliori cristallini. Entusiasmante l’olfatto nel quale incalzano ricordi di pomplemo rosa, pesca bianca, succo di melograno con riminiscenze di erbette mediterranee. Elegante al palato, è sorretto da una scattante corrente fresco-sapida.

Mille880 Rosato DD

Mille880 Rosso, Falerno del Massico Doc 2019
Uve: 100% aglianico
Vinificazione: rimontaggi e follature manuali alternati a delestage in vinificatori di acciaio con controllo della temperatura
Affinamento: in acciaio per 18 mesi a seconda dell’annata e bottiglia per almeno 12 mesi

Rubino profondo, si propone al naso con intense sensazioni di more, ribes, humus. Si arricchisce con nuance delicate di una sottile speziatura. Convince per eleganza e qualità in un sorso che si rivela avvolgente. La trama tannica impeccabile è ancora vivida promettendo un’ampia prospettiva evolutiva.

Mille880 Rosso D

Saulo Bianco, Falerno del Massico Doc 2021
Uve: 100% falanghina
Vinificazione: criomacerazione pellicolare in pressa chiusa a temperatura controllata con fermentazione in acciaio e barrique nuove
Affinamento: in barrique di rovere francese per almeno 10 mesi e bottiglia 12 mesi

Vivace e luminoso giallo paglierino screziato d’oro, nel bicchiere offre gli elementi più caratteristici ed evocativi della sua terra d’origine: il naso è ricco e caldo, con elementi fruttati di albicocca, mele cotogne, ginestra su sfondo di erbette. Il sorso è energico, reso saporito dalla sinergia di freschezza e sapidità che ne amplifica le sensazioni allungandosi una grande persistenza in cui riecheggia protagonista il frutto. Avvolgente e scorrevole, ha una sua eleganza e spiccata personalità dovuta al sapiente uso del legno che sorprenderà alla lunga.

Saulo Bianco DD

Saulo Rosso, Falerno del Massico Doc 2015
Uve: 100% aglianico
Vinificazione: rimontaggi e follature manuali alternate a delestage in vinificatori di acciaio con controllo della temperatura
Affinamento: in botti di rovere da 10 hl per almeno 48 mesi, segue un anno di affinamento in vetro

Ostenta signorilità con il colore rosso rubino dagli eleganti riflessi ¬granato mentre sfodera all’olfatto intense e interessanti note di piccoli frutti scuri, cuoio, radici di liquirizia e attraenti contrappunti balsamici. Il sorso è di spessore con tannini che si fondono alla perfezione con lo spessore del corpo. Ci sono poesia e percezioni da apprezzare in silenzio: chiudendo gli occhi e mettendo il naso nel bicchiere si è pervasi dal sole del vigneto, colori intensi che non accecano e cesti di fiori di campo ed erbette aromatiche tipiche del mediterraneo. Cupido ha scoccato la freccia.

SAULO ROSSO DD