Montepulciano d’Abruzzo, blocage di vendemmia nel 2023

di redazione

Consorzio e rappresentanti della filiera concordi sulla necessità di diminuire le masse della grande DO abruzzese per garantirne una migliore remunerazione.

Il Tavolo Verde voluto dal Consorzio vini d’Abruzzo con la Regione e le associazioni di categoria ha deciso per un blocage parziale delle masse atte a divenire Montepulciano d’Abruzzo Doc prodotte nella vendemmia 2023, al fine di garantire un riequilibrio dell’offerta a tutto beneficio del livello dei prezzi atteso. A spingere in tale direzione è stata la presenza di significative giacenze di tale denominazione, che rappresenta circa l’80% – circa 100milioni di bottiglie – della produzione di vini a DO rivendicati annualmente nella regione, sommata a dati macroeconomici come la flessione dei prezzi all’origine, il rallentamento complessivo delle vendite di vini rossi sui mercati internazionali e l’elevato livello dell’inflazione.

Pur liberi di rivendicare uve a Montepulciano d’Abruzzo entro i limiti previsti dal disciplinare (150 quintali a ettaro), i vignaioli abruzzesi potranno commercializzare i vini prodotti da uve per un massimo di 120 quintali a ettaro, lasciando la restante parte ‘bloccata’ in cantina fino al 30 giugno 2025. Da questa operazione sono esclusi coloro che producono vino biologico certificato e le aziende verticali. Lo stesso quantitativo bloccato può al contempo essere riclassificato e utilizzato liberamente in qualsiasi momento. Nel corso della stessa riunione è stata decisa anche la riduzione della resa a ettaro delle uve Pecorino Igt, che scende a 170 quintali anziché 220 come previsto dal disciplinare, destinando la rimanente parte a vino da tavola.

Si avvia finalmente in Abruzzo una gestione reale di quelle che sono le produzioni che ha l’obiettivo di dare il giusto valore ai nostri vini che sono di una qualità eccezionale – spiega Emanuele Imprudente vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo – L’approvazione del Modello Abruzzo che c’è stata l’anno scorso insieme alle attività che si stanno facendo ora sulla gestione delle rese, posizioneranno i nostri vini e la nostra regione a un livello nazionale e internazionale di primissimo ordine. Il nostro Modello Abruzzo è una grossa novità sul panorama enologico nazionale e sarà il punto di forza su cui fondare la grande crescita qualitativa e comunicativa di un prodotto che non è secondo a nessuno”.

Era assolutamente urgente intervenire con la gestione delle produzioni per superare gli squilibri congiunturali di mercato e per poter affrontare nel migliore dei modi la prossima vendemmia – spiega il presidente del Consorzio Alessandro NicodemiSono soddisfatto del dialogo e del grande lavoro svolto assieme alla Regione che ci consentono oggi di poter procedere nel ridurre la resa massima per le uve classificabili come Doc Montepulciano d’Abruzzo della vendemmia 2023 e per quelle destinate all’Igt Pecorino. Queste azioni sono volte a consolidare le nostre Denominazioni ed il loro posizionamento sul mercato. Stiamo lavorando – conclude Nicodemi – a beneficio dei produttori e di tutto il territorio regionale e questi sistemi di regolamentazione del mercato li stiamo chiedendo da tempo e finalmente potranno essere utilizzati per supportare la filiera e salvaguardare il valore del grande lavoro delle nostre aziende agricole”.

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