L’azienda salentina Paololeo lancia Mormora, il primo vino pugliese a essere incantinato in immersione: 1011 bottiglie di Metodo Classico pas dosé da due varietà autoctone, la verdeca e il maresco.
Paololeo entra nel mondo del vino sottomarino: l’azienda salentina, nata nel 1989 nel Parco del Negroamaro, è la prima in Puglia a sperimentare l’incantinamento in mare con l’immersione di 1011 bottiglie di Metodo Classico pas dosé da due varietà autoctone, la verdeca e il maresco. Il nome scelto per il vino è Mormora, che richiama la specie di pesce che vive nei mari del Salento. Le acque di Porto Cesareo accudiranno le bottiglie per 12 mesi a -30 metri di profondità, riparandole dalla luce e dall’influsso delle fasi lunari. Il movimento marino consentirà di lasciare i lieviti in sospensione nella bottiglia e attuare così un bâtonnage costante e naturale, necessario in affinamento.
Il progetto della cantina sottomarina per Paololeo è legato a due aspetti a cui l’azienda tiene particolarmente, la sostenibilità e la sperimentazione enoica, che le sono valse dal 2021 la certificazione Equalitas.
La sperimentazione servirà anche per calcolare il risparmio energetico, perché in mare non servono impianti di refrigerazione e di giropallett. “Su questo obiettivo condurremo uno studio assieme all’Area Marina Protetta di Porto Cesareo – afferma l’enologo Nicola Leo – La scelta di affinare le bottiglie in mare è spinta anche dalla volontà di sfidare le mille potenzialità del vino e dimostrare la sua grande versatilità grazie alla valorizzazione di due varietà autoctone pugliesi. Il risultato sarà qualcosa di unico e sorprendente”.
Attraverso assaggi mensili, saranno 12 mesi di studio e di scoperte di cosa avverrà nelle profondità marine. La prima bottiglia sarà prelevata a settembre per vederne l’evoluzione.