Vermentino Grand Prix 2023: la superiorità dei Superiori

di Federica Borasio

Il concorso organizzato dal Consorzio vini Maremma Toscana certifica la longevità del vitigno, chiamato al ruolo di simbolo della Maremma, terra di mare e voglia di riscossa.

Un percorso che vede nel vermentino il vitigno identitario della Maremma, avanguardia di una nuova era dei vini bianchi, dove longevità è sinonimo di qualità. Un progetto a tutto tondo, dove l’attività promozionale è la cassa di risonanza di una crescita tecnica e numerica, legittimata anche da nuovi strumenti normativi, leggasi tipologia ‘Superiore’. La voglia di riscossa di un’area troppo a lungo trascurata che ha sposato la causa della Doc Maremma Toscana, brand forte di un imbottigliato vicino a quota sette milioni nel 2022.

Questo il contesto in cui è maturata l’idea del Vermentino Grand Prix, concorso che vuole attestare la capacità di invecchiamento del Vermentino, più di una volta definito ‘rosso travestito da bianco’, e formare una squadra di ambasciatori del brand Maremma Toscana. Una sola regola, l’imbottigliamento con la denominazione Maremma Toscana Doc Vermentino, e una sola categoria, senza distinzione riguardo all’annata. A scegliere la Top Ten tra le sessanta etichette in gara, un panel guidato dal giornalista Luciano Ferraro e composto da chef stellati, enotecari e sommelier di zona.

VINI IN MAREMMA. DAL ROSSO AL BIANCO

Sposare la causa del Vermentino, da queste parti significa superare il recente passato, quando gli sforzi si sono concentrati sulle produzioni in rosso, sangiovese o internazionali poco importa. Erano i tempi dell’affermazione sui mercati internazionali di alcune importanti denominazioni rosse toscane, il cui successo le rendeva modelli, anche involontari, per altre filiere. Un orizzonte al quale non si sarebbe sottratta nemmeno la costa maremmana, con risultati però diversi da quelli auspicati.

A mutare lo scenario è stata la presa di coscienza del rapporto tra la Maremma e il Vermentino. Nonostante il forte radicamento della sua identità collinare, nel percepito comune la Maremma è una spiaggia infinita, costellata di località celebri, bandiere blu e rilassate movide. Luoghi dove politici e jet set internazionale si confondono in mezzo a milioni di turisti europei. Accanto a Lei il vermentino, un vitigno di chiara identità marina che ha nelle note mediterranee e saline la sua cifra stilistica. Un legame finalmente chiaro, verso il quale la filiera si è mossa, spinta anche dalla new wave dei vini bianchi ‘da invecchiamento’, perfetta per affermare nuove frontiere sensoriali – e commerciali – di un prodotto fin lì relegato alla pronta beva.

Maremma = Vermentino*longevità è dunque l’equazione risultante da un binomio che, se consolidato, porterà questo terroir a dotarsi di una nuova identità enologica capace di rispecchiare meglio il percepito comune.

luca pollini e francesco mazzei del consorzio vini maremma toscana doc

Luca Pollini e Francesco Mazzei  (ph Marco Marroni)

VERMENTINO GRAND PRIX 2023

Basterebbero i semplici risultati del concorso a rispondere affermativamente al quesito “può il vermentino affinare con successo?”, con ben sette vini della vendemmia 2021 a fronte di soli due campioni di quella successiva (chiude il lotto il Cobalto 2020 di Val delle Rose). Un’affermazione che si percepisce nel bicchiere, esempio di un’interessante evoluzione: i tratti più rigidi mutano in sensazioni tropicali e note mediterranee, l’alcol si arrotonda mentre la bocca si fa più equilibrata. Scema leggermente la spinta acida si evolve, rimanendo però tratto comune. Buona la pulizia generale. Risultati che il presidente del Consorzio, Francesco Mazzei commenta così: “Abbiamo avuto la conferma che il Vermentino della Denominazione abbia una grande personalità, non solo nella versione fresca e di facile beva, ma anche in versioni più importanti con processi di vinificazione complessi e periodi di affinamento più lunghi. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di alzare sempre più l’asticella ed è evidente che abbiamo intrapreso la strada giusta”. Posizione condivisibile, che strizza l’occhio all’auspicata distinzione qualitativa della tipologia ‘superiore’, una novità tecnica approvata nel mese di maggio dopo una lunga attesa.

I MIGLIORI DIECI VERMENTINI IN MAREMMA

Belguardo – Belguardo V 2021

Uvaggio: vermentino in purezza (2 cloni corsi; 2 cloni sardi)
Vinificazione: 50% sulle bucce per 6 mesi, prevalentemente in anfora; 50% in acciaio “sur lies”, con batonnage settimanale.
Naso profondo dal quale emergono sensazioni di cipria e camomilla. Acidità e ricordi di salvia in ingresso di bocca, per un sorso dove ananas e frutta ancora integra segnano il percorso. Evidente la mineralità, che rende il vino dinamico in bocca e pronto a una lunga chiusura dai toni amaricanti.

vermentino grand prix 2023 belguardo V 2021

Bruni – Perlaia 2021

Uvaggio: vermentino in purezza
Vinificazione: Dopo una pressatura soffice e sedimentazione a bassa temperatura, il mosto limpido viene inoculato dei lieviti.
Affinamento: in barriques per sei mesi
Ricco al naso, con evidenti richiami mediterranei. Espressivo, non esagerato, apre la bocca con delicate sensazioni di mandarino e ginestra. Al palato è setoso e ricorda la zagara e il tabacco dolce. Buona l’estensione in bocca, con un finale al gusto di aranciata amara.

vermentino grand prix 2023 perlaia 2021

Castelprile – Bianco Riserva 2021

Uvaggio: vermentino in purezza
Vinificazione: Vinificazione in barrique e tonneau di rovere francese usato con feccia integrale fino a giugno 2022
Affinamento: Successiva decantazione e imbottigliamento
Note di arancia disidratata e succo di mela al naso. Alcolico, con definite note di pesca e linee amaricanti più tenui. Struttura acida ben definita in un sorso che valorizza la componente vegetale, da gustare fino in fondo. Di grande equilibrio al sorso, chiude sapido e pulito.

vermentino grand prix 2023 castelprile 2021Podere Cirene – Cirene 2021

Uvaggio: vermentino in purezza
Vinificazione: in fermentini di acciaio inox
Affinamento: 4 mesi in acciaio e 2 mesi in bottiglia
Rotondo e dinamico in bocca grazie alla vigoria della sua spinta acida, di corpo alcolico, con la macchia mediterranea che si alterna ai frutti tropicali. Un sorso ben fatto, con godibili richiami di the alla pesca e camomilla. Finale giustamente sapido e di buon dinamismo.

Santa Lucia – Brigante 2022

Uvaggio: vermentino in purezza
Vinificazione: Dopo una pressatura soffice e sedimentazione a bassa temperatura, il mosto limpido viene fatto fermentare a temperatura controllata per circa 30 giorni.
Affinamento: Il vino resta circa 4 mesi in vasca facendo periodici batonnage, per favorire fenomeni di autolisi dei lieviti che si trovano nella feccia, aumentando così la complessità del vino. Trascorre minimo 60 giorni in bottiglia prima della vendita.
Tipica struttura verticale per questo vermentino 2022 che valorizza al meglio la vena acida del vitigno, in questo caso segnato da mango e rosmarino. Affilato in bocca, nel finale rivela una grande sapidità arricchita da una piacevole nota amaricante.

vermentino grand prix 2023 brigante 2022

Tenuta Agostinetto – La Terrazza 2021

Uvaggio: vermentino in purezza
Vinificazione: in acciaio inox
Affinamento: in acciaio inox per 4 mesi
Apertura vegetale e acida, con richiami di mandarino e camomilla. Equilibrato, semplice, misurato nell’alcol. Vivace, in una bocca definita dai profumi di pesche croccante. Amaricante, chiude disteso sfumando con note di the alla pesca.

vermentino grand prix 2023 la terrazza 2021

Tenuta Dodici – Solo 2021

Uvaggio: vermentino in purezza
Vinificazione: dopo una criomacerazione (dalle 2 alle 6 ore) gli acini sono pressati. Il conseguente mosto subisce una chiarifica statica. Il mosto limpido viene poi inoculato dei lieviti.
Affinamento: 3-6 mesi in vasche di acciaio e diversi mesi in bottiglia
Forse il più vitale della leva ‘21. Un vino i cui chiari tratti infantili cominciano a essere sfocati dell’adolescenza. Un ingresso pizzicoroso in bocca ne rivela la freschezza, mentre le note di pesca e ginestra arricchiscono un sorso gustoso. Fogli di olivo e mediterraneo nel finale, persistente.

vermentino grand prix 2023 solo 2021

Terenzi – Balbinvs 2021

Uvaggio: vermentino in purezza
Vinificazione: in acciaio inox a temperatura controllata senza bucce
Affinamento: in acciaio e ovetti in ceramica da 400 lt
Di un piccante che invoglia alla bevuta. Menta e vitalità per un naso gioioso. Pompelmo e gesso in avvio di un sorso nervoso, dove l’alcool rimane educatamente al suo posto. Equilibrato, propone sentori di rosmarino e mela Granny Smith. Nel finale ricorda le piccole caramelline degli alimentari di provincia.

vermentino grand prix 2023 balbinvs 2021

Terre dell’Etruria – Marmato 2022

Uvaggio: vermentino in purezza
Vinificazione: in acciaio inox
Affinamento: in acciaio inox
Naso alcolico al profumo di susina verde e fiori. In bocca affiora la parte vegetale, pungente come gli sfalci d’erba fresca. Il sorso è giovane, a tratti irruento, e lega bene il consueti sentori agrumati e mediterranei. Centro bocca vivo, con note di pesche tabacchiere e the verde. Sapido e beverino.

vermentino grand prix 2023 marmato 2022

Val delle Rose – Cobalto 2020

Uvaggio: vermentino in purezza
Affinamento: 10 mesi tra legno, anfora, acciaio. Permane almeno 6 mesi in bottiglia.
Genziana e pepe bianco al naso. Corpo vegetale in bocca, con un piacevole tenore alcolico sorretto da un nerbo acido sfumato ma ancora presente. Sentori di fiori appassiti, rosmarino e sfumature di grafite, per un vino godibile e rotondo in bocca. Persistente e caldo nel finale.

vermentino grand prix 2023 cobalto 2020

Nel loro complesso gli assaggi hanno convinto, dimostrando un buon livello tecnico ed espressivo del vermentino maremmano. Vini verticali, segnati da lunghe linee acide che il tempo affievolisce, lasciando spazio a un’evoluzione sensoriale che piega verso note di frutta tropicale e macchia mediterranea.

L’alcol è ampio, ma non fastidioso. Decisa la persistenza acida anche nei vini non di annata, i futuri “Superiore”. È chiara anche la tendenza a una vinificazione in purezza del vitigno, che il direttore del Consorzio, Luca Pollini, definisce “Una scelta che ben rappresenta la volontà di caratterizzare la propria produzione, esaltando le particolarità che il vitigno esprime in questo specifico areale e nei diversi terroir. Anche in questa edizione emerge una netta predominanza dei vini più complessi e maturi rispetto a quelli dell’annata più recente. Il Vermentino conferma la sua capacità di dare vini complessi, di ottima struttura e longevi”. Più rapida invece è l’evoluzione del tratto sapido, che lascia spazio a finali morbidi ma comunque lunghi.

vermentino grand prix 2023 i panorami maremmani

vigneti di Vermentino nei panorami maremmani

Divertente anche confrontarsi con la loro evoluzione dopo averli aperti. Riassaggiati dopo ventiquattro ore regalano un bicchiere ancora apprezzabile, nonostante tutti i crimini commessi ai danni delle bottiglie, più o meno tappate. Un nonsense, che suggerisce però una rapida riflessione sulle temperature di servizio, che dovranno adeguarsi a nuovi profili aromatici e abbinamenti.

Come spesso si usa, il Consorzio è andato alla ricerca di un partner tecnico che gli fornisse i migliori calici per la degustazione, quelli cioè capaci di esaltare al massimo il corredo aromatico del vermentino. Lo hanno trovato in Italesse, e nel suo calice T-55.

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