La Francia spenderà 200 milioni per aiutare i produttori a distruggere il surplus di vino rimasto nelle cantine. Cambiamenti climatici e nuovi trend di consumo mettono in allarme i produttori.
Il calo dei consumi interni di vino in gran parte d’Europa sta causando grossi problemi anche ai produttori della Francia, paese in cui la percentuale è scesa del 15%.
Per questo il Ministero dell’Agricoltura francese stanzierà 200 milioni per aiutare le aziende vitivinicole alle prese con elevati surplus di prodotto in cantina.
Il provvedimento, che riguarda soprattutto le regioni di Bordeaux e Linguadoca, consentirà di riconvertire il vino in eccedenza in etanolo per usi industriali, compresi profumi e gel idroalcolici.
Ciò avviene mentre anche in altri paesi vitivinicoli per tradizione si registra un crollo dei consumi negli ultimi mesi: -7% in Italia, -10% in Spagna, -22 % in Germania e più di un terzo in Portogallo.
Il problema per la Francia è che il calo è arrivato quando la produzione di vino è aumentata del 4%, cosa che dovrebbe portare l’industria vinicola transalpina a fare i conti con un surplus di tre milioni di ettolitri.
“I produttori devono adattarsi a questo trend di cambiamenti nei consumi e adeguare la produzione alla nuova domanda, trovando nuove fonti di reddito” afferma il ministro dell’Agricoltura Marc Fesneau.

3 milioni gli ettolitri di vino fermi nelle cantine francesi
Una direzione che segue un anno particolare per l’industria vinicola francese ed europea, segnato da cambiamenti climatici sempre più evidenti e impattanti, con il conseguente proliferare di batteri e muffe che attaccano le viti.
Già lo scorso anno, Olivier Bernard, direttore del Domaine de Chevalier, aveva messo in allerta i produttori riguardo al cambiamento climatico, invitandoli a prevenire i problemi ed esortando i viticoltori di Bordeaux a riconsiderare il loro mix di uve, adattando le strategie produttive in base all’aumento delle temperature, pena non riuscire a continuare a produrre i loro vini famosi in tutto il mondo.