Clima e vendemmia 2023, in Italia vince la qualità

di Antonio Tosi

La vendemmia 2023 in Italia è caratterizzata da minori quantitativi ma da una maggiore qualità. Il termometro della raccolta in alcune regioni dopo alcuni giorni dall’inizio.

Meno uva, ma di maggiore qualità. Si potrebbe sintetizzare con questa frase l’andamento in Italia della vendemmia 2023.

Un raccolto segnato inevitabilmente dagli eventi climatici estremi abbattutisi negli ultimi mesi sullo stivale, con giorni di maltempo insistente (tra trombe d’aria, grandine e tanta pioggia) alternati a periodi siccitosi che hanno ritardato l’inizio del raccolto.

Clima che ha favorito anche gli attacchi fungini alle piante e il proliferare della peronospera, da cui però i viticoltori si sono difesi in media con efficacia.

Ma non sempre le bizzarrie del meteo hanno avuto influssi negativi sulla raccolta: l’alternanza di sole e pioggia ha avuto anche effetti benefici sull’uva, come ad esempio in Piemonte, Veneto e Romagna.

Molto, per le sorti della vendemmia 2023, dipenderà anche dall’evoluzione dei prossimi giorni e settimane.

PIEMONTE E VENETO, BUONA QUALITÀ. TRENTINO CLIMA AVVERSO
In Piemonte le temperature africane hanno accelerato la maturazione delle uve, incidendo sui volumi della raccolta anche per l’uva brachetto, coltivata tra astigiano e acquese e che serve per vinificate il Brachetto d’Acqui docg e l’Acqui docg nelle versioni spumante rosé brut e vino rosso fermo o rosato. I grappoli però sono sani e la qualità più che soddisfacente per cui le attese per la fine della raccolta sono positive.

La pioggia degli ultimi giorni fa sorridere anche gli addetti ai lavori per la vendemmia dei vitigni a bacca rossa, come Nebbiolo e Barbera: dopo che i grappoli avevano perso acidità per via delle alte temperature, le piogge hanno riequilibrato la situazione.

Anche nel canavese, i viticoltori sono d’accordo nel definire “salvifica” per le viti l’alternanza di sole e pioggia, che avrà influssi positivi sulla qualità delle uve spumante, passito, erbaluce fermo e carema, la cui raccolta partirà a a ottobre.

In Veneto, sui Colli Euganei, si prevede addirittura un +15% sui volumi dei vini Doc, nonostante le alte temperature di fine agosto abbiano fatto soffrire le uve a bacca bianca. La vendemmia delle uve chardonnay, sauvignon, pinot grigio e di alcuni moscati bianchi è iniziata, mentre per la glera e il merlot si partirà a metà settembre. A livello di malattie fungine, i trattamenti anticrittogamici hanno contenuto i danni.

Il meteo, nonostante episodi grandinigeni e siccitosi, ha risparmiato anche le piante dei Colli Berici e del vicentino, con i produttori che si attendono un buon quantitativo e una qualità particolarmente soddisfacente. Le prime fasi della vendemmia hanno coinvolto le varietà di pinot grigio e pinot bianco, seguite dal sauvignon blanc. Altre, come tai rosso e merlot, verranno raccolte tra il 10 e il 15 settembre, il cabernet sauvignon raggiungerà la piena maturazione a fine settembre, le uve di carmenère e garganega a inizio ottobre.

Le uve verranno raccolte in più passaggi per gestire i vari tempi di maturazione dei grappoli garantendo così la massima qualità della produzione.

In Trentino, invece, le grandinate di luglio hanno provocato danni alla produzione in molte vigne; anche la peronospora si è fatta sentire, in una regione dove la produzione di vino biologico è consistente, con 1.371 gli ettari di vite pari al 13,3% della superficie complessiva viticola. Nonostante l’annata particolare, però, l’attesa è tutta sulla qualità, che si preannuncia buona.

in Piemonte l'alternanza di sole e pioggia si è rivelata salvifica per le piante

vigneti Barbera nell’astigiano

IL METEO NON FERMA LA TOSCANA. VENDEMMIA SLOW IN ROMAGNA
Addirittura un po’ in anticipo, la vendemmia in Romagna è partita all’insega dell’ottimismo.

Nell’imolese in pianura si è già cominciato con i pinot e lo chardonnay, mentre in vallata si torna ai ritmi della vendemmia settembrina di un tempo. Il meteo, nonostante alcuni eventi estremi, non ha causato troppi danni agli impianti e la peronospora non ha rovinato troppi grappoli. Le nottate più fresche di inizio agosto promettono profumi interessanti.

Anche in Toscana il meteo pazzo ha inciso sulla raccolta, ma con danni limitati, al punto che molti produttori prevedono un Brunello “di qualità eccelsa”. A Montalcino non si è avvertita più di tanto nemmeno la mannaia della peronospera, per cui, nonostante un inevitabile calo della quantità produttiva, ci si attende una qualità di tutto rispetto, con vini aromatici, fini ed eleganti.

MARCHE E PUGLIA, VENDEMMIA COMPLICATA MA VINI TOP
Nella vendemmia 2023 in Italia, il clima è il leitmotiv anche per la raccolta nelle Marche e in Puglia.

Nelle Marche, soprattutto, le grandi quantità di pioggia e grandine e le fasi prolungate di maltempo, unite al proliferare della pronospera, hanno reso la raccolta particolarmente complessa, Da nord a sud della regione, attraverso i 15mila ettari vitati gestiti da oltre 2mila aziende, si prospetta comunque una qualità ottimale dell’uva.

In Puglia la vendemmia, partita con la corsa alla raccolta dei grappoli di uve di Negroamaro per le basi spumante, paga dazio agli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici che hanno caratterizzato il 2023, per cui si si stima, come in altre regioni, un calo della produzione a fronte di una qualità soddisfacente.

A livello fitosanitario, invece, la peronospora ha tagliato a macchia di leopardo in alcuni areali i quantitativi di uva.

nonostante il clima, in Puglia si prevede un Negroamaro di ottima qualità

raccolta di uve Negroamaro in Puglia

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