In Toscana vendemmia in calo tra -10 e -20% a causa della peronospora, della carenza di addetti ai lavori qualificati e degli attacchi degli ungulati.
La peronospora, la carenza di manodopera qualificata e gli attacchi degli ungulati stanno incidendo negativamente sulla vendemmia in Toscana.
Come lamenta Federazione Vino Confagricoltura Toscana, la raccolta sta toccando valori negativi tra il -10 e il -20%, soprattutto nel fondovalle, nonostante la qualità dell’uva sia soddisfacente e il bilancio ancora provvisorio.
“La vendemmia, iniziata da una decina di giorni, a causa delle piogge ripetute dei mesi primaverili è segnata dal proliferare del fungo che attacca le foglie della vite e i grappoli – dichiara Francesco Colpizzi, presidente Federazione Vino Confagricoltura Toscana – È un danno quantitativo, non qualitativo, ma il costo dei trattamenti e delle materie prime incide moltissimo sui bilanci. Oltre a questo, mancano almeno 5mila addetti nelle vigne rispetto a due anni fa: la manodopera qualificata preferisce andare a fare la vendemmia in paesi come Croazia, Svizzera, Ungheria o Germania dove esistono politiche fiscali per i redditi di fascia bassa molto più vantaggiose. E non si tratta di stagionali, ma di lavoratori che si occupano dei vigneti tutto l’anno. Servono pertanto soluzioni che incentivino la manodopera a restare qua”.
Da ultimo, ma non meno ricorrente, c’è il problema degli ungulati “che in alcuni vigneti devastano tutto, in altri fanno danni più contenuti, aggravando in ogni caso un quadro già complesso” aggiunge Colpizzi.