Solo 37 milioni di bottiglie prodotte nel 2022 e una quota export del 10% secondo dati Pambianco, ma le bollicine italiane del Metodo Classico crescono sul mercato trainate da Franciacorta.
Solo 37 milioni di bottiglie prodotte nel 2022 e una quota export di poco superiore al 10%: le bollicine del Metodo Classico Made in Italy si rivelano un prodotto d’ecellenza (ancora) di nicchia ma in continua ascesa (le bottiglie nel 2018 erano state 28,4 milioni) verso un posizionamento al top sui mercati, grazie all’appeal crescente delle sue tre denominazioni principali, Franciacorta, Trento Doc e Alta Langa.
È questa la fotografia scattata dall’ultimo studio Pambianco.
La qualità del Metodo Classico italiano ormai è cosa nota e confermata da premi, voti e mercato, ora però, con l’arrivo di Richard Geoffry da Bellevista e di Cyril Brun da Ferrari, c’è la percezione che l’asticella della competitività si sia alzata, in quanto attrarre rispettivamente l’artefice dell’ultimo trentennio di Dom Perignon e l’autore del rilancio di Charles Heidsieck significa aver ridotto la distanza dai maestri d’Oltralpe.
Ecco, quindi, che sono sempre di più le realtà che decidono di affrontare la sfida del Metodo Classico.
In Piemonte, ad esempio, i produttori del Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani vorrebbero creare una denominazione di Metodo Classico a base nebbiolo, mentre in Alta Langa entro il 2025 la superficie destinata alla Docg aumenterà di 220 ettari, arrivando a 598 totali.
Numeri che rimangono per ora bassi se confrontati con quel category killer che è lo Champagne, capace nel 2022 di vendere circa 326 milioni di bottiglie, alle quali si aggiungono anche quelle prodotte dai non concorrenti Prosecco (635 milioni) e Asti Docg (103 milioni).

una veduta della Franciacorta
Il fattore crescita si rivela però una costante degli ultimi cinque anni: se Franciacorta è sugli scudi con oltre 20 milioni di bottiglie (+15,4% sul 2018), Trento Doc (13 milioni di bottiglie, +8% sul 2022 e +35% sul 2018) ha il top player del fatturato, Ferrari, unica azienda a superare i 100 milioni, seguita da Ca’ Del Bosco (quasi 50 milioni) e Bellavista (37,6 milioni di fatturato) in Franciacorta.
Alta Langa è invece la denominazione più giovane (la Doc è del 2002 e la Docg del 2011) e anche la più piccola: nel 2022 infatti non si è andati oltre i 3 milioni di bottiglie, che sono le stesse dell’anno precedente ma segnano un +131% sul 2018.
Le etichette più rappresentative sono Contratto (3,8 milioni di fatturato) e Enrico Serafino (1,7 milioni), ad oggi ancora realtà di nicchia.