Importanti esperienze all’estero per il consulente senese che punta su territorio e vitigni autoctoni.
Jacopo Vagaggini è il “Miglior giovane enologo italiano” per Vinoway Selection 2024. Nato a Siena nel 1991, enologo di terza generazione, dopo la laurea in Biologia ad Oxford e quella in Enologia conseguita al DNO di Bordeaux, inizia a lavorare negli château francesi muovendosi poi verso l’Argentina. Impegnato anche nell’azienda di famiglia alle pendici del Monte Amiata, a partire dal luglio 2022 è coinvolto nello sviluppo di una realtà enologica nell’isola di Gozo.
Attento alle questioni ambientali e alla territorialità nel bicchiere, Jacopo Vagaggini ritiene che “un grande vino riesce a comunicare istantaneamente chi è, il terroir da cui proviene, i vitigni di cui è composto e l’annata che ha vissuto. Nonostante la distanza di migliaia di chilometri, un grande vino riesce a portarti al primo sorso nel luogo in cui è stato prodotto. La viticoltura – continua l’enologo – subisce periodi altalenanti, la stagione 2023 ne è un esempio, mettendo ogni anno i produttori di fronte a nuove difficoltà da affrontare. Questo fenomeno è più accentuato in Europa, dove pratichiamo una viticoltura più tradizionale e scevra di pesanti interventi correttivi. Bisogna puntare sulla territorialità e sui vitigni autoctoni che nel tempo si sono adattati a vivere in nicchie ecologiche ben precise. Il vitigno autoctono riesce a sopportare meglio gli stress ambientali repentini che si stanno vivendo, garantendo una buona produttività e mantenendo le sue qualità peculiari”.