Col d’Orcia, cantina sostenibile con la certificazione Equalitas

di redazione

Col d’Orcia, l’azienda della famiglia Marone Cinzano, è l’unica cantina toscana ad aver ottenuto la certificazione Equalitas e la Chiocciola di Slow Wine per aver investito sulla sostenibilità.

Col d’Orcia, l’azienda vitivinicola di Montalcino di proprietà della famiglia Marone Cinzano e integralmente biologica dal 2013, è l’unica cantina in Toscana ad aver ottenuto la certificazione Equalitas – standard che affronta la sostenibilità nel settore del vino secondo i paramteri sociale, ambientale e economico – e la Chiocciola di Slow Wine,  simbolo assegnato alle cantine che condividono la filosofia di Slow Food, operando in modo responsabile nei confronti di ambiente e territorio.

La certificazione Equalitas ottenuta da Col D’Orcia riguarda il ruolo di “cantina sostenibile” per le attività di gestione del vigneto, produzione, invecchiamento, affinamento e imbottigliamento in bottiglie di vetro di vini bianchi e rossi fermi.

Francesco Marone Cinzano, titolare della cantina, ha invece ottenuto dalla Guida Slow Wine 2024 il Premio Speciale alla Carriera.

Questi riconoscimenti arrivano in un momento molto importante della storia di Col d’Orcia, a 50 anni dalla sua acquisizione – spiega Martone CinzanoSono numerosi i momenti da ricordare con orgoglio ma certamente il nostro impegno in ambito sostenibile ha un valore particolarmente grande perché significa che la nostra responsabilità è rivolta alle generazioni future. Col d’Orcia esprime la sostenibilità non solo istituzionale ma in particolare quella della gestione olistica dell’agricoltura, quella della comunità di intenti dell’imprenditore agricolo e di tutto l’universo produttivo che lo circonda”.

La certificazione Equalitas ottenuta da Col D’Orcia riguarda il ruolo di “cantina sostenibile” per le attività di gestione del vigneto, produzione, invecchiamento, affinamento e imbottigliamento in bottiglie di vetro di vini bianchi e rossi fermi

i vigneti dell’azienda Col d’Orcia

Nel 2023, inoltre, ricorrono i 10 anni dalla certificazione biologica, un processo di conversione iniziato da Col d’Orcia nel 2010 non solo per i vigneti ma anche per oliveti, seminativi, parco e giardini, e che va nella direzione della sostenibilità, concetto applicato dall’azienda all’attività vitivinicola, all’allevamento ovicaprino e di arnie, all’attività agricola e a quella di agriturismo.

Quest’anno è stato inoltre redatto il primo bilancio di sostenibilità, documento che descrive gli obiettivi aziendali, i traguardi raggiunti e gli impegni futuri nei confronti dell’ambiente, dei lavoratori e della comunità locale.

Tre le direttrici principali che guidano le azioni aziendali verso un futuro più responsabile ci sono la cura per l’ambiente e la salvaguardia della biodiversità del territorio, l’attenzione ai dipendenti e ai collaboratori e il supporto alla comunità locale con iniziative di promozione del territorio.

Consigliati