Commissione: posticipare l’entrata in vigore della normativa sul bio

di redazione

Potrebbe slittare di un anno il tanto atteso quadro normativo per l’agricoltura biologica, pronta a raccogliere la sfida posta dal Green Deal europeo.

Accogliendo la richiesta degli Stati membri, del Parlamento europeo, dei paesi terzi e degli stakeholder la Commissione europea ha proposto di posticipare di un anno, dal 1° gennaio 2021 al 1° gennaio 2022, l’entrata in vigore della nuova normativa sul biologico, avviando al contempo una consultazione pubblica che mira a raccogliere le osservazioni di cittadini, autorità nazionali e portatori di interessi in merito al progetto.

La Commissione ritiene infatti prioritario assicurare che l’agricoltura biologica disponga di un quadro giuridico efficace e condiviso, fondamentale per raggiungere gli ambiziosi obiettivi della strategia Farm to Fork e di quella sulla biodiversità, tra i quali c’è il raggiungimento del 25% di terreni agricoli destinati all’agricoltura biologica entro il 2030. Perché entri in vigore la proposta dovrà adesso essere approvata dal Consiglio e dall’Europarlamento, il quale, con una nota del presidente della Commissione agricoltura Norbert Lins, ha già dato la sua disponibilità a esaminare con più attenzione le norme di esecuzione attualmente in discussione.

Janusz Wojciechowski, Commissario per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato: “La strategia Farm to Fork e la strategia sulla biodiversità stabiliscono obiettivi ambiziosi per il settore agricolo per assicurare che sia pronto a contribuire al Green Deal. L’agricoltura biologica sarà un alleato fondamentale nella transizione che promuoviamo verso un sistema alimentare più sostenibile e una migliore protezione della nostra biodiversità. La Commissione sosterrà il settore dell’agricoltura biologica affinché l’obiettivo del 25% di terreni agricoli destinati all’agricoltura biologica sia raggiunto entro il 2030 istituendo l’adeguato quadro programmatico e giuridico“.

Il futuro piano d’azione per l’agricoltura biologica si articolerà intorno a tre pilastri principali: stimolare la domanda di prodotti biologici preservando al contempo la fiducia dei consumatori, incoraggiare l’aumento delle superfici destinate alla produzione biologica nell’UE e rafforzare il ruolo della produzione biologica nella lotta contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità.